giovedì 22 novembre 2007

… E BERLUSCONI CI SORPRENDE ANCORA



Riprendo un’ espressione usata da un politico certamente lontano anni luce dall’universo Berlusconiano.
Fausto Bertinotti, commentando l’ultima uscita del Cav ha affermato che Berlusconi “ è l’alfa e l’omega della seconda Repubblica, semplicemente geniale, fantastico, l’unico leader post moderno in grado di scompaginare l’intero quadro politico” .
In effetti, da qualunque parte si guardi la politica, è doveroso riconoscere a Berlusconi il merito di essere un innovatore instancabile ma soprattutto l’unico in grado di distogliere la politica dagli stucchevoli minuetti e riti ottocenteschi cui siamo stati abituati prima del ’94.
In sintesi Berlusconi è l’unico personaggio in grado di sintonizzarsi con la pancia del Popolo percependone ogni singolo umore.
La politica, dalla sua discesa in campo, è stata sempre costretta a rincorrerlo su argomenti inimmaginabili per i “parrucconi” come il bipolarismo, la comunicazione politica, il decisionismo, il liberismo, le tasse, la burocrazia e le architetture politico elettorali ( il polo delle libertà e del buon governo, la cdl…).
Negli ultimi due anni la politica ha cominciato ad accusare un po’ di stanchezza e non riesce a tenere il passo di un ragazzo, che a soli 72 anni, proprio non si rassegna a lasciare in pace un palazzo che preferisce sonnecchiare e gestire il potere .
Ma che l’opposizione si senta inadeguata ed insidiata da quest’uomo vulcanico è pure comprensibile.
Un po’ meno comprensibile è il fuoco amico che Berlusconi ha dovuto subire dal 2005 ad oggi che è stato capace di scalfire anche un ostinato mediatore come lui, abituato com’è a vendere anche l’ostia ai preti.
La storia del Partito delle Libertà secondo me comincia alla fine del Governo Berlusconi.
La incomprensibile discontinuità ossessivamente invocata da Follini in un momento cruciale come quello di un Governo a fine legislatura ed i veti di Fini che portarono all’allontanamento del bravo Professor Tremonti, coincidono con la fine della luna di miele tra il leader di Forza Italia ed i suoi alleati.
Fu allora che secondo me Berlusconi comprese che era in atto un gioco a perdere le elezioni per aprire una crisi di leadership avviando lo strappo di cui parlava Follini ( a proposito ma precisamente cosa cazzo voleva dire Follini con il termine discontinuità? … non l’ho mai capito e non lo sapremo mai)… i suoi alleati preferivano perdere e succedergli piuttosto che vincere.
Come al solito non si perse d’animo e condusse, da solo e combattendo come un leone, una impareggiabile campagna elettorale rendendosi protagonista unico di una rimonta eccezionale ed entusiasmante mentre gli amici, con il metodo delle tre punte, puntavano solo a sfasciare e remare contro.
Indispettiti dalla vitalità di un leader uscito paradossalmente rafforzato da quella campagna elettorale, Casini ha perso subito le staffe e si è lanciato in velleitarismi propri di chi reputa le elezioni lontane
Fini, da subdolo approfittatore, ha pensato bene di restare all’interno a sabotare in attesa che il leader stanco ed indebolito passasse la mano al bravo delfino.
Quando Berlusconi sembrava ormai decotto, ha tirato fuori la storia della riconta, delle tasse e della spallata, pretesto che i suoi killer hanno ritenuto degno dell'imboscata già pianificata.
In realtà Berlusconi non ha pensato neanche per un attimo che Prodi potesse cadere sulla finanziaria ma, come era facilmente intuibile se si è in buona fede, mirava a creare nel centrosinistra un clima di sospetti e veleni in grado di catalizzare lo sfilacciamento di una maggioranza certamente già poco coesa… il tutto mentre Fini e Casini stavano a guardare.
L’espediente ha funzionato ( chi non ricorda gli interventi di Dini e Bordon ed i mal di pancia della sinistra massimalista) ma gli pseudo alleati, esasperati dall’eccesso di efficienza di un leader che a cedere proprio non ci pensa, hanno deciso di tendere l’imboscata processando pubblicamente Berlusconi.
E allora dagli con il fallimento della teoria della spallata, con il cambiamento di strategia politica , con la menata delle riforme per il bene del Paese ( del Paese?) , con il dialogo tra coalizioni e con il pubblico processo al leader inadeguato.
Berlusconi che in fatto di “gusti del cliente “ non accetta certo lezioni dai Signori Tulliani/Caltagirone, ha pensato bene di scrollarsi di dosso questi due parassiti, dando esecuzione ad un piano preparato da tempo:
A) incoraggia la nascita de La Destra di Storace per chiudere Fini a destra;
B) esercitare pressioni sull’UDC per isolare Fini;
C) se l’ipotesi B risulta irrealizzabile, incoraggiare gente come Giovanardi e D’Onofrio a mollare Casini indebolendolo.
Ma soprattutto farsi interprete dei sentimenti del popolo di centrodestra che il 2 Dicembre scorso a Roma aveva invocato il Partito Unico
Ecco come viene fuori, con un colpo a sorpresa il PDL, nuova creatura capace di intercettare e drenare voti a tutti i partiti dell’ex CDL.
Gli elettori del centrodestra, molto più saggiamente degli eletti, non si sentono più da tempo legati ad un singolo partito della coalizione ma si reputano accomunati da quei valori condivisi insiti nella coalizione stessa.
Berlusconi non ha fatto altro che ascoltare l’umore della piazza creando ciò che anche gli alletai fintamente reclamavano in modo strumentale.
Casini chiedeva da tempo un partito unico tra FI ed Udc (che escludesse An con il cui peso elettorale il leader centrista non poteva competere) nel nome del PPE , mentre Fini, sicuro di essere il delfino del capo, chiedeva il Partito Unico per fare un sol boccone del vecchio capo e del sodale democristiano.
Peccato che tale richiesta arrivasse a giorni alterni e fosse talmente evanescente da non concretizzarsi mai.
Fin qui quello che si vede.
Dipenderà dalla legge elettorale ma sicuramente, se ve ne saranno le condizioni, Berlusconi rispolvererà l’idea di acquistare lo scudocrociato per sostituire anche l'UDC con un partito neocentrista capace di attrarre i nostalgici della Balena Bianca.
Fini e Casini si sono cacciati in un brutto guaio perché adesso sarà Silvio a trattare sulla legge elettorale col Piddì, sarà Silvio ad interpretare le aspettative degli elettori della CDL e sarà Silvio a creare le condizioni perché i due parenti serpenti possano, dopo le prossime elezioni, iscriversi al Gruppo Misto con il loro quattro parlamentari.
Fini è completamente impazzito ed il nervosismo lo porta a trattare con gli interlocutori più svariati ( dalla Fiamma Tricolore a Di Pietro , da Tabacci a Pezzotta per il terzo polo di centro) mentre Casini, subito lo scacco matto, deve aggiungere all’onta per la pessima strategia, le fronde interne che lo vorrebbero ora nel Terzo Polo ora con il PDL.
Ma se Casini tornasse indietro e lasciasse solo Fini?

domenica 4 novembre 2007

IMMIGRAZIONE: PROBLEMA O RISORSA ?




I fatti di questi giorni ci impongo una riflessione sul tema dell’immigrazione.
Come sono solito dire, diffido dei luoghi comuni per cui non mi impegnerò nel solito becero esercizio di chi, animato da furore ideologico, o vede l’immigrato come il fumo negli occhi o lo vede come una risorsa indispensabile.
Partendo da questo presupposto , non esiste una risposta alla domanda cruciale di questo post … o almeno l’unica risposta è: dipende.
Come in tutte le famiglie, anche una Nazione ha l’obbligo morale di selezionare gli ospiti da accogliere e da respingere al mittente.
In questo strano Paese, se solo si osa dire una cosa simile, si è immediatamente tacciati, dai fautori un po’ anacronistici delle braccia aperte a tutti i costi, come razzisti.
Purtroppo i metodi dei mondialisti da strapazzo, secondo i quali siamo tutti fratelli e se vieni da un posto il cui nome è impronunciabile sei più fratello degli altri, hanno prodotto la mattanza di Tor di Quinto che, per la verità , era stata preceduta da altri episodi efferati nei mesi scorsi.
Ma mentre le precedenti rapine in villa ad opera dei soliti romeni erano passate sotto silenzio per questione di opportunità politica ( chi glie lo dice ai rifondaroli che occorre un giro di vite sugli amati rom? … tiriamo a campare), nel momento in cui si è andato ad offuscare il finto paradiso del sindaco cineasta che accoglie tutti perché è buono, il leader del Pd ( fa il sindaco il segretario di partito, lo scrittore mediocre, l’amante di cinema, il doppiatore… manca solo che faccia anche la mignotta in Via Salaria) si è trasformato da mollicone innamorato del “migrante” in duro sceriffo censore dei romeni.
Per ora ha solo censurato i Romani ( riferito si agli abitanti di Roma che pagano le sue chiacchiere, sia a Prodi che si è visto commissariale come Capo del Governo) proponendo un decreto che secondo lui doveva riparare alla figuraccia rimediata ma che è ad impatto zero.
Poi, siccome è bravo solo a fare propaganda, ha preparato una campagna mediatica in base alla quale tutto ciò che è successo è colpa del solito Berlusconi (non lo accusano slo di essere l’autore materiale dei delitti… per ora).
Trovo innanzitutto di cattivo gusto alimentare la battaglia politica e lo scaricabarile in un momento simile e poi, se colpe esistono, sono tutte attribuibili ai due campioni del Pd.
Veltroni, come Sindaco di Roma, per compiacere i soliti benpensanti che dal loro salotto dei Parioli pontificano sulle porte aperte a tutti, con il suo solito fare ecumenico e ipocritamente terzomondista, ha trasformato la Capitale in un immenso accampamento rom che gli abitanti delle periferie sono costretti a sorbirsi, mentre lui specula in maniera macabra su tale immensa emergenza sociale facendola passare per gesto nobile della sua animella di Sindaco innovatore e nel contempo aperto e solidale.
Sull’innovazione ho i miei dubbi, mentre sulla solidarietà ho la certezza che è una vera e propria bufala.
Vi pare solidale uno che accoglie tutti senza avere i mezzi per poter assicurare il minimo indispensabile?
Vi pare solidale con i Romani un Sindaco che accoglie tutti ( delinquenti compresi) e li difende più dei suoi concittadini?
Vi pare solidale e buono un Sindaco che fa le notti bianche ed i cinefestival dimenticandosi che la Stazione di Tor di Quinto è una specie di ghetto buio ed isolato?
Vi pare solidale un Sindaco che di fronte al grido di dolore dei cittadini che mal sopportano la sua finta bontà ( le favelas che accolgono proprio tutti) non risolve il problema ma si esercita in omelie pretesche sul valore dell’accoglienza?
Ma vi pare accoglienza parcheggiare i disperati nelle baraccopoli e lasciare che la disperazione li porti in braccio al crimine organizzato?
Prodi, dal canto suo, è stato capace di sonnecchiare finanche su un problema grave come l’invasione rumena sia per tenersi stretta la sinistra massimalista che per naturale indole del Professore a dormire.
Poi, quando ( raramente) si sveglia, fa dei decreti d’urgenza che non risolvono veramente un tubo.
La verità è che un decreto come quello recentemente emanato sulla sicurezza è chiaramente frutto dell’incapacità propria di questo Governo ma è anche la prova provata che con questa maggioranza non si può governare.
Se di fronte all’esigenza di reagire nettamente ad una emergenza si devono fare mezzi provvedimenti per non offendere la sensibilità dei filantropi bolscevichi e se per coprire tale incapacità si attacca in maniera scomposta l’opposizione per compattare la Maggioranza contro il comune nemico, significa che siamo veramente alla frutta.
C’è una donna che è morta perché Roma ha preferito lavarsi la coscienza accogliendo e mimetizzando indiscriminatamente tutti e la sinistra sa solo dire che è colpa di Storace perché non ha ristrutturato la stazione di Tor di Quinto.
Ma lo sanno quelli della maggioranza che l’illuminazione della Stazione spetta al Sindaco?
E se anche ciò fosse vero perché Marrazzo in due anni di governo regionale non l’ha fatto?
E chi ha favorito per troppa bontà la creazione di campi nomadi?
E chi animato dalla stessa bontà ha dato del cafone e razzista a chi negli anni ( come per esempio il Presidente della XX Circoscrizione) ha osato dire che una situazione del genere era pericolosa?
Penso che il campione che ha realizzato tutto ciò si chiami Veltroni.
Anche la bugia in base alla quale è stato il precedente Governo a non prendere provvedimenti sull’emergenza romeni è davvero colossale.
Ricordo che la Legge Bossi Fini ha generato una mole di rimpatri senza precedenti e ricordo anche che i Romeni sono diventati ufficialmente comunitari nel Gennaio 2007... prima le priorità in tema di immigrazione erano altre.
Ad ogni modo, nel 2004 il precedente Governo aveva aderito alla moratoria promossa dall’Ue dichiarando di voler porre un vincolo all’ingresso dei cittadini dei nuovi Stati membri .
Il 27 Dicembre 2006 il Governo, a soli 4 giorni dall’ingresso di Bulgaria e Romania nell’Unione, come al solito per non turbare i buoni sentimenti della sinistra, ha allargato in maniera imbarazzante le maglie della moratoria, permettendo di fatto ai nuovi comunitari di entrare in Italia quasi per qualsiasi morivo.
Successivamente il Ministro Amato ha intimato ai Prefetti di non espellere i cittadini Romeni e Bulgari perché, interpretando male ( ???) le direttive Ue, secondo lui un cittadino comunitario non era espellibile.
Chiaramente tali provvedimenti sono stati un invito al gotha della delinquenza e della disperazione a venire in Italia, certi che l’ambiente era favorevole e compassionevole.
Fino ad arrivare al provvedimento farlocco nato sulle ali della tragedia, che ancora una volta antepone il furore ideologico della sinistra e l’equilibrio della coalizione alla sicurezza della gente.
Tale pacchettino sicurezza prevede che, nella maggior parte dei casi, si consegni al delinquente un foglio di espulsione sul quale c’è scritto che entro un mese deve lasciare l’Italia e che può fare ricorso avverso tale provvedimento.
Sono sicuro che il delinquente con quel pezzo di carta ci si pulirà il culo.
Cioè invece di accompagnare il malfattore di importazione alla frontiera lo si invita educatamente a togliere il disturbo… se vuole.
Ma poi non si capisce veramente perché si dovrebbe aspettare che gli immigrati , ancorché comunitari, delinquano prima di prendere provvedimenti.
Anche chi vive di espedienti e di stenti dovrebbe andare via sia per la sua inadattabilità alla nostra società che per la nostra impossibilità ad assicurare alcunché a tale individuo .
La sua condizione di disperazione lo porterà prima o poi o al degrado più assoluto o alla delinquenza… e ciò non lo si può permettere.
Dispiace solo che di fronte alla morte di una donna e di fronte alla violenza che quotidianamente il nostro popolo subisce, si debba sopportare anche la beffa di un simile provvedimento.